Madonna della Misericordia di Monteleone di Fermo. Un piccolo giudizio universale marchigiano.

All’epoca fu eretta una semplice edicola votiva attorno alla quale fu costruita, poco più tardi, una piccola chiesa seguendo i consigli di una particolare tradizione: «Marinai provenienti da Oriente» raccontano che «se in una città, o terra o castello si edifica in un solo giorno in onore della Beata Vergine Maria della Misericordia una chiesa lunga e larga tre passi, in quella terra il contagio cessa».

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Grottammare Alta, un viaggio tra terra e mare

Grottammare Alta, un viaggio tra terra e mare Tra le località più fotografate delle Marche c’è il borgo di Grottammare

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Il Teatro dell’Aquila di Fermo

Fu a quell’epoca il più grande delle Marche e il progetto nacque per l’ormai scarsa capacità della Sala delle Commedie, (Palazzo dei Priori)

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Altidona

Un giro virtuale in uno dei castelli più panoramici e ben conservati dell’entroterra fermano che affonda le sue radici in epoca picena e condivide le sorti dell’impero romano fino al suo disgregarsi. È nata dall’unione di più castelli dislocati nelle colline prossime alla foce dell’Aso e il primo di cui si ha notizia è quello di San Biagio in Barbolano che nel 1032 fu donato dalla badessa Raimenga ai monaci di Montecassino e poi dell’abbazia di Farfa fino al Duecento quando fu costruito un nuovo castello in cui fu trasferita la chiesa di Santa Maria e Ciriaco.

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La Collegiata di San Michele a Fermo

Divenne Collegiata nel 1631, è la chiesa più importante dell’Archidiocesi, dopo la Cattedrale. Sistemata nel 1820 dall’arch. Paglialunga.

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