PanophotographyStoriesTravel

Grottammare Alta, un viaggio tra terra e mare

Grottammare Alta, un viaggio tra terra e mare

Tra le località più fotografate delle Marche c’è il borgo di Grottammare Alta che regala uno splendido panorama sul mare dagli intensi contrasti cromatici tra il blu dell’Adriatico e il bruno del cotto che ne compone il borgo.

La posizione cruciale per il controllo dei confini la rese protagonista di una lunga serie di attacchi, ingerenze e alcune frane che ne cambiarono lentamente l’aspetto. Lo sperone roccioso su cui si aggrappa era, in passato, molto più vicino al mare e gli abati di Farfa, che nelle vicinanze avevano eretto la corte di San Martino al Tesino, lo scelsero per farne una fortificazione di guardia. Gli abati, protetti da papi e da bolle imperiali per tutto il XII secolo, furono costretti a cedere la loro Grottammare a Fermo nei primi anni del Duecento anche se i fermani riuscirono ad arginare con fatica i tanti nemici che aspiravano alla sua conquista.

Un annus orribilis fu il 1451 quando una grossa frana ne distrusse le mura e buona parte delle abitazioni lasciando la popolazione esposta alle numerose scorrerie di pirati che si muovevano nell’Adriatico fino alla conquista degli ottomani nel 1525. Quando Fermo riuscì a recuperare Grottammare iniziò la ricostruzione delle mura, ma la crescita della città fu sostenuta soprattutto dall’intenso impegno di papa Sisto V che qui nacque nel 1521 con il nome di Felice Peretti e promosse opere assistenziali e culturali, nuovi scambi commerciali, la costruzione di palazzi e chiese di grande valore artistico.

Alla fine del Settecento una nuova frana cambiò l’aspetto di Grottammare, questa volta non toccò alle mura che rimasero intatte, ma al porto che venne completamente interrato modellando una nuova zona pianeggiante dove si sviluppò un elegante borgo sulla costa frequentato fin dall’Ottocento da raffinati visitatori, alcuni anche prestigiosi come Franz Liszt, che hanno fatto nascere preziose ville liberty attorniate da ameni giardini con le palme, fino a divenire una della località balneari più frequentate dai turisti di oggi.

Il nostro tour vi propone un giro partendo da Piazza Peretti con la famosa loggia panoramica che è ormai un must di tutti i social. Sono chiamate anche “Logge dell’Arancio” perché la tradizione racconta di un albero di arancio piantato al centro della piazza proprio da Sisto V. In realtà la coltivazione degli agrumi in questo fazzoletto di terra non rappresentava un’eccezione, ma una vera regola di lunga tradizione.

Per visualizzare a tutto schermo fare doppio click all’interno del Virtual Tour.

Dalle logge si accede al Museo il Tarpato che raccoglie le opere di Giacomo Pomili detto il Tarpato (Grottammare 1925 – 1997), un pittore autodidatta che potrebbe essere ascritto tra gli artisti naif e folk, pazzi e instabili, ma che ha realizzato una sua visione del mondo svincolato da qualsiasi logica creando oniriche visioni e pezzi di sogni dai colori potenti. Subito relegato tra le fila degli artisti locali che ritraggono il solo paese di provincia, Pomili è oggi sempre più apprezzato dai critici e dal pubblico per l’immediatezza con cui ha saputo leggere e tradurre in immagini l’anima della sua terra.

Questo bel loggiato che guarda il mare sorregge anche il neoclassico Teatro dell’Arancio, ascritto tra i “Teatri Storici delle Marche” e progettato da Pietro Maggi (Bruzella, Canton Ticino, 1756 – Colonnella, Teramo, 1816). Fu costruito completamente in legno con tre ordini di palchi rifiniti con dorature. Abbandoni e rifacimenti ne cambiarono l’aspetto fino alla versione attuale frutto del restauro del 2003 quando l’ingresso dalle logge, ancora visibile perché murato, fu chiuso a favore di una scalinata a fianco della torre civica. Al centro della facciata è posta la statua di bronzo di Sisto V realizzata da Stefano Interlenghi nel 1794. Nella piazza campeggia anche al chiesa di San Giovanni Battista che custodisce il Museo Sistino con i preziosi oggetti che papa Sisto V regalò alla sua città esposti insieme ai dipinti di Vittore Crivelli e Vincenzo Pagani.

Spostandosi verso nord, al centro di una balconata sul mare, si trova la semplice, ma austera chiesa di Santa Lucia voluta da Sisto V nel luogo dove era la sua casa. Fu progettata da Domenico Fontana (Melide, Svizzera 1543 – Napoli, 1607), ma il papa non riuscì a vederne il completamento per il sopraggiungere della morte il 27 agosto del 1590. A decidere la continuazione dei lavori fu sua sorella Camilla Peretti come narra la scritta sull’architrave del portone di ingresso “Dive Lucie Camilla Pirieeta Dicavii“. Fu terminata nel 1595 e papa Clemente VIII le conferì il titolo di Collegiata l’anno seguente.

Ritornando alla piazza e scendendo di pochi metri in direzione sud, si arriva al Largo Porta Maggiore con uno sguardo sull’infinito del mare. Qui si trovano in mostra le rovine della vecchia porta probabilmente costruita nel 1529, quando tutte le mura furono rinforzate, e poi abbattuta nel corso dell’Ottocento per aprire una strada più comoda per raggiungere la piazza.

Dal Largo si arriva al simbolo di Grottammare: il Torrione della Battaglia. Tutto a mattoni con pianta circolare ha la sommità percorsa da beccatelli piombanti abbelliti da sinuosi merli ricurvi cha lasciano aperto il belvedere sul mare. Questa torre è frutto di quell’opera di rafforzamento difensivo avvenuto nel Cinquecento dopo il saccheggio dei pirati provenienti da Dulcigno, città del Montenegro, conosciuta all’epoca come un covo di pirati turchi.

Se Sisto V è stato figlio illustre di Grottammare, nel Novecento la città ha dato i natali anche al grande artista Pericle Fazzini (Grottammare 1913 – Roma 1987) autore della Resurrezione esposta nella Sala Nervi in Vaticano e di opere che sono custodite in tutti i più rinomati musei. A Grottammare ha lasciato molte delle sue creazioni oggi disposte lungo un percorso cittadino che parte dal mare per giungere al borgo alto.

Bibliografia

Dragosei, Il Papa & l’Architetto, Gangemi Editore, 2015.

Addazi, Grottammare: popolo, territorio, arte, storia, 1998.

Appella, Pericle Fazzini, Libreria dello Stato, Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato, Roma 1994.

Marini, Storia della terra di Montottone nelle Marche pel Dottore Achille Marini, 1863.

Link

https://www.comune.grottammare.ap.it/
https://www.comune.grottammare.ap.it/servizi/musei-comunali/
https://www.papasistov.it/it/
http://museisistini.it/
Il Tarpato | Facebook