La magia della piana di Castelluccio La mitica fioritura della lenticchia di Castelluccio di Norcia in un virtual tour realizzato
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Un giro virtuale in uno dei castelli più panoramici e ben conservati dell’entroterra fermano che affonda le sue radici in epoca picena e condivide le sorti dell’impero romano fino al suo disgregarsi. È nata dall’unione di più castelli dislocati nelle colline prossime alla foce dell’Aso e il primo di cui si ha notizia è quello di San Biagio in Barbolano che nel 1032 fu donato dalla badessa Raimenga ai monaci di Montecassino e poi dell’abbazia di Farfa fino al Duecento quando fu costruito un nuovo castello in cui fu trasferita la chiesa di Santa Maria e Ciriaco.
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All’epoca fu eretta una semplice edicola votiva attorno alla quale fu costruita, poco più tardi, una piccola chiesa seguendo i consigli di una particolare tradizione: «Marinai provenienti da Oriente» raccontano che «se in una città, o terra o castello si edifica in un solo giorno in onore della Beata Vergine Maria della Misericordia una chiesa lunga e larga tre passi, in quella terra il contagio cessa».
Fu a quell’epoca il più grande delle Marche e il progetto nacque per l’ormai scarsa capacità della Sala delle Commedie, (Palazzo dei Priori)
Divenne Collegiata nel 1631, è la chiesa più importante dell’Archidiocesi, dopo la Cattedrale. Sistemata nel 1820 dall’arch. Paglialunga.
La chiesa dal 25 giugno 2011 fa parte del patrimonio mondiale dell’UNESCO come parte del sito “I Longobardi in Italia. I luoghi del potere (568-774 d.C.)”.
Antonio Gibotta – Il giovane reporter Napoletano del 1988, Antonio Gibotta è un giovane fotoreporter ormai consolidato e apprezzato che
All’epoca fu eretta una semplice edicola votiva attorno alla quale fu costruita, poco più tardi, una piccola chiesa seguendo i consigli di una particolare tradizione: «Marinai provenienti da Oriente» raccontano che «se in una città, o terra o castello si edifica in un solo giorno in onore della Beata Vergine Maria della Misericordia una chiesa lunga e larga tre passi, in quella terra il contagio cessa».
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