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Daily Life di Roma

Le foto di Diego Pizi in una Mostra che NON c’è

La città eterna immortalata da mille artisti e turisti questa volta non esibisce la sua arte e la sua storia, ma viene raccontata dal rumore delle strade che ogni giorno vengono percorse da romani e forestieri.

L’idea è di Diego Pizi, un marchiano Doc che ogni tanto si concede brevi evasioni nella Capitale e approfitta per fermare in qualche scatto il quotidiano di Roma declinato da passanti distratti e frettolosi che si incrociano tra le vie e le piazze, da strepitii e sussurri, da luci ed ombre. Uno sguardo tutto originale che indugia nei particolari, nella casualità di incontri tra elementi urbani e umani, negli attimi furtivi e negli scorci visibili solo a chi usa la fotografia per esprimere le proprie percezioni.

Le foto sono tutte vere, ma la mostra non esiste: il luogo è virtuale, costruito al computer con la stessa meticolosità con cui si potrebbe allestire una mostra reale in un qualsiasi edificio di questo pianeta.

La visita è solo virtuale (ancora più godibile con un visore 3D), non ci sono file per entrare e non c’è affollamento all’interno. Ognuno è spettatore unico e privilegiato: può percorre l’esposizione, fermarsi, indugiare nel particolare, ritornare in ogni momento.

Dopo tanti Virtual Tour realizzati assieme alla JM nasce questa idea che a molti puristi sembrerà quasi blasfema, eppure, se oltrepassiamo l’emergenza sanitaria dell’ultimo anno che ci ha resi pubblico virtuale impedendo qualsiasi benefico contatto con l’arte e gli artisti, si comprende come la virtualità ha la potenza di regalare ancora arte e, ancor più, ha la forza di approfondire quei dettagli che hanno bisogno di un tempo più dilatato per essere compresi.

Nessuna virtualità sostituisce il sano contatto fisico con una mostra o un museo, l’esperienza è ben diversa, più ricca, matura, intensa se si coinvolgono tutti i sensi, ma aiuta i visitatori a scegliere, a prepararsi prima di entrare, a ricordare quando saranno fuori. Seguendo quest’azione impercettibile di spalleggiamento alla realtà, la mostra virtuale diventa documento vivo di un archivio comunitario, di ciò che è stato in un preciso momento del passato, ma continua ad essere fruibile da tutti nel futuro.

Per visualizzare il tour a tutto schermo –> Full Screen <–